Salve a tutti!
sono un neofita di linux da un po'
appena ho saputo della creazione di beryl ho voluto installarlo sul mio suse ... dopo 2 o 3 giorni di tentativi (compreso oggi), numerosi e spietati format , ricerche infinite nel web , ho persino imparato a memoria le guide tante le volte che le ho eseguite!
sono arrivato al seguente risultato:
dopo l'installazione con successo dei pacchetti compiz e beryl nel riloggare con interfaccia KDE lo schermo nn si aggiorna, cioè l'input c'è ma non si vede, devo cambiare desktop (1,2,3,ecc) per vedere le finestre e il loro contenuto, dopo molti tentativi sono arrivato a capire che i driver poco prima installati della ATI non c'erano piu' era tornato sui MESA, provato a reinstallarli in tutti i modi , disinstalla reinstalla, formantta installa, riconfigura ecc ma nulla di fatto;
i driver precedentemente installati e TestaTi con (fglrxinfo e glxgears) dopo l'installazione di compiz (e attivazione di xgl per far funzionare compiz/beryl) se ne vanno senza fare piu' ritorno l'unica cosa che lasciano e' il loro pacchetto installato fglrx_ati.
specifiche:
linux SUSE 10.3 32bit
scheda grafica: ATi radeon X550 (nel web detta compatibile per beryl)
driver : versione 8.42 (pacchetto generato rpm SUSE103.AI32)
processore AMD 64 x2
scheda madre Nvidia
detto questo spero che qualcuno mi possa aiutare poichè quel desktop era una favola T.T ed e' una bella vittoria di linux
W il Pinguino
e sorry per eventuali errori di post o inconprenzioni
thank all
se hai xgl attivo viene disattivato il 3D dei driver ATI.
se vuoi sia compiz cheil 3D segui questa discussione per abilitare aiglx
Comunque a me i driver nuovi mi davano proprio tanti problemi, compreso che non mi funzionava compiz (nè con aiglx nè con xgl)
Coi driver 8.40 (che uso attualmente) non hai la possibilità di sfruttare aiglx ma xgl+compiz (o beryl) funzionano benone
Di questi argomenti il forum è pieno, cerca meglio
Chi è investito di un'autorità si trasformerà inevitabilmente, secondo una legge sociale immutabile, in un oppressore ed in uno sfruttatore della società. (M.A. Bakunin)