Il Papa snobba Bill Gates: Unix/Linux per il Vaticano
Sinceramente non ci eravamo mai posti il problema, ma un recente lancio d’agenzia ci ha comunque regalato la gustosa notizia: anche nei palazzi di transtevere stanno strette le licenze della microsoft.
L’azienda che detiene il 90% del mercato dei sistemi operativi e dei navigatori per internet (stando alle statistiche da loro stessi fornite) non risulta molto congeniale al Vaticano che per la sicurezza e la riservatezza di propri sistemi informatici ha optato, pare sin dal 1995, per i sistemi Unix e Linux, orientandosi su soluzioni firewall e anti-spam open source.
La macchina web papalina non è certo da trascurare: ben 2mila account e-mail da gestire ed un traffico giornaliero che si aggira sui 340mila accessi al portale, potendo contare su una sala server di ben 130 macchine, tutte per smistare un traffico che potenzialmente potrebbe involgere un miliardo di fedeli.
Ora, pare che a Piazza San Pietro si stiano studiando soluzioni tecniche anche ai problemi legati allo spyware ed al phishing (anche perché allo Ior vorrebbero stare tranquilli), consci dei forti rischi d’immagine che possono procurare tali insidie.
Ad ogni modo, fino ad ora, lasciano sapere i redattori dell’articolo che vi linkiamo, il sistema adottato per il filtraggio a livello gateway, utilizzando la tecnologia pure message della unix, riesce ad eliminare 1,4 mail di spam al giorno (vi immaginate la faccia che farebbe Monsignor Bagnasco se vedesse una pubblicità di viagra nella propria casella di posta elettronica?).
Buona lettura allora, l’articolo lo trovate qui di sotto, è abbastanza completo, anche se a tratti sembra un po’ uno spot per la Sophos, azienda con la quale il Vaticano starebbe collaborando per implementare le proprie protezioni informatiche.
fonte
http://www.anti-phishing.it/news/articoli/news.050620074.php